Altavilla - I Bar di una volta...                                                                   

Riporto in questa pagina alcuni ricordi di bar altavillesi, qualcuno oggi scomparso, qualche altro con nuova gestione.

Sono miei ricordi , arricchiti anche da testimonianze altavillesi citate nelle singole descrizioni dei bar. Dispiace non avere foto del Bar Califano/Molinara/Peduto in Piazza Antico Sedile. Come dispiace anche non avere foto del bar di Alfredo Crisci, nato dall'apertura di un circolo ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) con sede nei locali dell'attuale Ufficio Postale e del primo "jukebox", arrivato ad Altavilla, nei primi anni '60 presso il bar Verrone in Via Roma e quello arrivato, negli anni successivi , nel bar Baldo. Con 50 lire selezionavi ed ascoltavi una canzone, con 100 Lire 3 canzoni.

Il Bar degli anni'60 era il punto di incontro per tutto, dalla consumazione al gioco a carte, dal biliardo al flipper, ma soprattutto era il luogo in cui andare a vedere la televisione. Si, perché negli anni '60 non tutti gli altavillesi avevano una tv in casa e quindi la casa di un amico o il bar erano i luoghi deputati per la visione della "Tv dei ragazzi", per vedere un tempo registrato della partita di calcio di seria A che si era giocata la domenica pomeriggio, per vedere "Il Musichiere", "Lascia o raddoppia ", Rischiatutto, Canzonissima o il film della settimana che si teneva il lunedi, o il martedi, dopo il telegiornale della sera che iniziava alle 20,30 e finiva alle 21… Erano belli anche questi momenti, dove ognuno commentava quello che vedeva e a volte si accendevano, in particolare con le partite di calcio, anche forti discussioni per divergenze di opinioni.

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Bar Pasticceria Iorio        Le foto del bar

Bar Pasticceria Iorio. Nasce agli inizi del 1900 come attività commerciale di coloniali e liquori. Dagli anni '20 incomincia a trasformarsi in pasticceria e poi, negli anni '40, come Pasticceria-Caffè. Viene identificata come "U' cafè r'Armido". Dopo la morte di Armido, il bar viene gestito dal figlio Arnaldo e moglie Lina (Carmelina). Il bar viene chiuso poi nel 1979 dopo la morte della Sig.ra Lina. Nel primo decennio del 2000 ci sono state due riaperture del bar, la prima nel 2006 da Arnaldo Iorio jr. che poi cede l'attiva ai fratelli Baione che nel 2008 , però, chiuderanno l'attività. Riporto una descrizione del bar relativa agli anni '40, della Maestra Rosaria Di Lucia: Nnant u Cafeè r'Armido" nu tavulu com'a na vitrina e intu, nfilatanta pizzicocchi U' pizzicocco r'Armido, nu taralluccio ri pane ri Spagna schianato e ncoppa na poliva ri zuccaro nculor rosa e verde e a nu lato n'uvicieddo ri spumiglia ianca". Carmine Senatore racconta:" Ricordo Armido Iorio col suo laboratorio al di sotto del bar . Famoso il suo pizzicocco fatto di pan di Spagna diverso dal nostro casalingo. Una vetrina alle spalle del bancone di forma triangolare con i suoi liquori. La vetrina , una vera leccornia. Faceva anche le sfogliatelle. C'erano anche i sorbetti di campagna che facevano venire l'acquolina in bocca. Seduto all'esterno il capitano Arduino, congedato dalla Marina Militare per un problema di salute. Era stato uno degli allievi più brillanti. Dal piano terra del bar si accedeva attraverso alcuni scalini in una saletta interna riservata ai giocatori. Intorno un odore di cannella conferiva un'atmosfera particolare…".

Bar Portanova     Le foto del bar

Nasce in Via Roma nei primi '50 in un locale di proprietà Aniello Mazzeo (falegname) . Oggi tale locale è adibito a garage privato ed è ubicato prima del negozio di Di Matteo. La licenza commerciale era intestata ad Aniello Mazzeo e Bruno Mazzeo il quale l'ha gestito nei primi anni '50. Dopo che Bruno Mazzeo ebbe la frequenza scolastica nel 1953(fonte Carmine Senatore), fu dato in gestione al giovane Romualdo Portanova e diventerà un punto di incontro di tanti giovani altavillesi. Nel 1962 Romualdo acquista la licenza e trasferisce l'attività nei locali, poco distanti, di proprietà della moglie Lidia Carrozza, quelli che oggi sono la sede della Farmacia Marotta. Il bar viene gestito in gran parte della giornata dalla moglie e dai genitori di Romualdo che, intanto, si era anche impiegato come bidello presso il convitto nazionale di Salerno. Per quelli della mia età, negli anni '70, era la sosta preferita la mattina quando si andava a scuola elementare. Con gli amichetti ci fermavamo a comprare 20 lire di "sciusciummelle" (caramelle gommose) e le barchette di liquirizia. La disponibilità, la gentilezza e il sorriso perenne dei gestori era la caratteristica principale di questo bar. Termina la sua attività nel dicembre 1991, ma chi ha conosciuto Romualdo difficilmente potrà dimenticare la sua spontaneità e la sua gentilezza.

Bar " 'r Carletto o 'r Pupetta" Brunetti    Le foto del bar

Nasce nel 1958 come Bar Vittoria, ovvero il nome della madre di Carletto Brunetti. Nel locale, prima del bar, c'era un frantonio sempre della famiglia Brunetti. Il bar era gestito dalle sorelle Brunetti. Pupetta, Aida ed Elena si alternavano dietro il bancone per servire la clientela. Era il bar di riferimento per chi doveva prendere l'autobus Belmonte delle 05,30 per andare a lavorare o andare a Salerno. Era la prima corsa, poi la successiva era alle 6,30 , poi alle 7 e alle 14.00 . Apriva ben presto perché molti andavano al lavoro, nelle zone vicine anche a piedi e quindi il bar, come anche il vicino tabacchino di "z'Eduardo" era il punto di riferimento per una consumazione o una breve sosta. I gelati prodotti in casa, all'epoca costavano 10 Lire per un cono piccolo e 20 lire per il cono grande. Da ragazzi, talvolta per far arrabbiare Pupetta o Aida, andavano al bar e chiedevano una gassosa MonteStella e tre bicchieri. La gassosa costava 20 Lire ed era una bottiglietta piccola con la quale si riempiva un solo bicchiere. Pupetta però, sempre gentile e cortese, dopo una risata faceva finta di niente ! Nel 1977 la gestione del bar venne ceduta a Mario Crisci.

Bar Mario Crisci    Le foto del bar

Nasce nel 1977 dopo aver rilevato la gestione delle sorelle Brunetti. Mario Crisci, coadiuvato nella gestione anche dalla moglie Ida e successivamente anche dal figlio Alfredo. Il bar produceva un mitico gelato al limone con i cuppitielli di 50 e 100 Lire. Mario, ex gestore della pizzeria a taglio in Via Castello e tifosissimo del Napoli, era un simpaticone, generoso e disponibile con tutti. A volte chiamava i bambini di passaggio in piazza per offrire gratuitamente il gelato al limone appena fatto. La sua gestione finisce nel novembre 1993, quando purtroppo ci ha lasciato per una nuova vita. Dal 1994 il bar fu gestito dal figlio Silvio del quale si ricordano le serate estive, con eventi musicali, davanti al bar. Nel 2005 l'attività viene ceduta a Silvestro D'Andrea, attuale gestore.

 

 

Bar Suozzo     Le foto del bar

Il Bar, nasce già nei primi anni '40 come Dopolavoro gestito da Saverio Suozzo , nei locali in Via Roma dove attualmente è il negozio di Sergio Grattacaso. Viene poi trasferito nel dopoguerra nei locali di proprietà Mottola, laddove c'era la "Casa del Fascio". Il Bar, nella sua storia, è stato sempre un luogo di riferimento e di aggregazione per gli altavillesi e per coloro i quali raggiungevano Altavilla, negli eventi tradizionali legati alle feste paesane e alle fiere che si tenevano periodicamente e che "ospitavano" decine di bancarelle provenienti dalla provincia di Salerno e di Napoli. Negli agli anni 60,infatti, nel piano sottostante era attiva anche una trattoria-albergo gestita dalla sorella Remigia. Il bar offriva anche un servizio esclusivo. Prima che fosse realizzata la linea telefonica in tutto il Comune (anni '70), il bar era anche il posto telefonico pubblico della SIP (Società italiana per l'esercizio telefonico). Chi doveva contattare un altavillese da ogni parte d'Italia, chiamava il Bar di Saverio o meglio, Zi' Saverio(Saverio Suozzo). Zi' Saverio, dopo aver concordato un appuntamento con il chiamante, prendeva l'onere di rintracciare la persona chiamata invitandola al bar dove poi riceveva la seconda telefonata. Tanti altavillesi potevano ascoltare la voce dei propri familiari e parenti emigrati al Nord e/o dei figli che studiavano a Salerno e Napoli. Quindi Zi' Saverio rispondeva alle telefonate che pervenivano e provvedeva a rintracciare i concittadini chiamati ed invitarli al bar. La privacy della telefonata era assicurata da una cabina telefonica posta in una stanza a sinistra del bancone e poi nella sala biliardo a destra del bancone. Quella stessa cabina nella quale i fidanzatini, dopo l'arrivo del telefono nelle case altavillesi, si intrattenevano in lunghe telefonate che facevano innervosire Zi Saverio. Infatti spesso bussava alla porta della cabina invitando a chiudere la telefonata troppo lunga e che costava sempre e solo un gettone di 50 lire per le telefonate urbane. Zi' Saverio stava sempre dietro il bancone su cui era impressa la pubblicità SOAVE (il mitico gelato poi diventato Algida). Il bancone fu acquistato negli anni 80, dalla ditta Verbano di Luino. (il paese di Piero Chiara). All'esterno, sulla ringhiera esterna campeggiava la scritta CAMPARI. Nel bar, il Biliardo, e poi i primi flipper erano gli svaghi che attiravano tanti giovani altavillesi, invece il gioco delle carte era quello preferito dai meno giovani e rappresentava spesso un momento di rivalsa o di sfotto' con il proprio avversario. Zi Saverio era una persona squisita, passava dal mugugno, verso chi non aveva comportamenti seri , al sorriso e alla battuta scherzosa con i clienti ed i presenti; era un buon gelataio e non si dimentica il famoso gelato a crema che preparava nei fine settimana. Poi i tempi cambiano e dopo la morte di Zi' Saverio, la gestione passa al nipote Genesio Rufo. Viene tutto ristrutturato per adeguarsi alle nuove esigenze della clientela, che diminuisce sempre di piu' anche per il declino economico e sociale del paese. Purtroppo nell'estate del 2014 il Bar cessa definitivamente la sua attività.

Bar "Bar Califano-Molinara-Peduto (Piazza Antico Sedile)"      Le foto del bar

In piazza Antico Sedile, difronte il locale di "Mast Ciccio Lettieri" sarto, vi era un bar aperto da Angelo Califano negli anni '40. Carmine Senatore, lo ricorda così: " … era anche pasticceria, rinomata per le castagnole ricche di cannella e il cui aroma creava una scia fragorosa .Era uno dei dolci preferiti durante i matrimoni paesani. Comunque Angelo era anche famoso per le sue partite a scopa con Gaetanino Cimino che abitava poco distante. In quegli anni era in corso la guerra in Corea, Angelo da comunista era la Corea, Don Gaetanino, invece, democristiano , era l'America. Ogni partita era una battaglia militare". In quei tempi, ovvero il centro storico era il grande nucleo abitativo di Altavilla, inoltre vi era l'Ufficio Postale e la piazzetta era anche un posto "strategico" per chi andava al garage Belmonte per prendere l'autobus e recarsia Battipaglia e Salerno. Nel 1954 la gestione cambia e viene presa in carico da Angela Molinara, intestataria della licenza, che aveva sposato Adolfo Senatore. Qualche anno do viene installato anche un televisore in bianco e nero di marca Atlantic (ricordo di Arduino Senatore). Carmine Cennamo, che in quegli anni abitava nel centro storico ricorda: "Dopo la televisione da zi Giuseppe (Giuseppe D'Onofrio) si passava al bar da Mast'Adolfo. Il giorno c'era zia Angelina, Mario o Antonio e la sera, tornato da lavoro, Mast'Adolfo cenava e scendeva anche lui al bar e restava fino a tarda sera, perché c'era gente che giocava a carte, invece noi ragazzi prendevamo un gelato a un gusto da 5 lire o a 2 gusti da 10 lire, si stava un poco davanti al bar e poi si tornava a casa."

Nel 1966, con l'estendersi delle attività commerciali anche oltre il centro storico e l'ufficio postale trasferitosi qualche tempo prima, in Via Roma, Angela trasferisce il bar in Via Borgo, in locali di proprietà. Il bar di Piazza Antico sedile, comunque, viene riaperto come " Bar Virgilio " e gestito dalla famiglia Peduto Virgilio.

Il nuovo bar in Via Borgo, invece, come riferimento era identificato come " bar di Mast'Adolfo". Mitici, per noi adolescenti, erano i gelati Toseroni e il jukebox proprio davanti l'ingresso del bar che allietava anche parte di Via Borgo. Per molti di noi ragazzi era il punto di incontro per vedere insieme la TV dei ragazzi con le puntate di "Rin Tin Tin" , "Padre Brown", "il cavallo Furia"… e sorseggiare anche una gassosa o gustare un gelato. Non mancava anche la partita al flipper che costava 50 Lire e si giocava per fare il record nel punteggio. Ogni 24 ore, veniva premiato da Mast'Adolfo il punteggio migliore con 150 Lire. La sera, poi, era il punto di incontro dei lavoratori altavillesi, muratori e contadini, che dopo la cena familiare trascorrevano un'oretta al bar per una partita a carte tra amici. Ricordo uno dei clienti affezionati, era Luciano Carrozza di Sgarroni, morto prematuramente, Gerardo Acito, i Taurone, Pasquale Acito e la sua vespa 50 blu parcheggiata davanti al bar, ... e tanti altri. La gestione del Bar termina verso la fine del 1980, anno in cui morì Mast'Adolfo e per "zia Angelina" , come la chiamavano noi ragazzi, era impossibile portare avanti un'attività così viva. Subentra nella gestione Emilio Tommasino e poi successivamente Famiglia Ruperti.

Bar "Gerardo Morra"        Le foto del bar

Nasce nel dopoguerra in Via Municipio nei locali situatii a pochi metri dal Sieggio e prima dellla ex Macelleria di "Turillo" Di Verniere, ad opera di Samuele Morrone, che emigrato in America nel 1949, lascia la gestione alla figlia Vincenzina sposata con Gerardo Morra, già sergente maggiore presso l'ospedale militare di Napoli. Caffè e Sport (Vini, Liquori,…) questa era riportato sul cartello posto, in alto, all'ingresso del Bar, ma faceva anche da piccola pasticceria. Era il bar in cui si giocava , fino agli inizi degli anni '70, la schedina Totocalcio. Ricordo Gerardo seduto dietro la piccola scrivania, posta difronte all'ingresso, dove ti invitava a portare la schedina da giocare. Gerardo , era impegnato su "diversi fronti", oltre al barista, offriva anche jl servizio di rilegature libri. Io ne conservo ancora uno rilegato nel suo bar. Era anche autore di diversi articoli per il Giornale d'Italia e per "Il Calpazio" periodico religioso-sociale di Capaccio Vecchio (Madonna del Granato). Il bar chiude l'attività nel 1975 due anni prima della sua morte avvenuta nel 1977.

 

 

Bar di "Tuccio" Baione, poi Bar Baldo, oggi Bar Kaffer     Le foto del bar

Il bar nasce fine anni '40 in Via Municipio, difronte abitazione Di Feo Cosimo. Tuccio aveva anche una cantina poco distante, ovvero dopo l'ex tabacchino Giannella ed il portone successivo, una scalinata portava direttamente nella cantina. Il bar, poi, nella seconda metà anni '50, viene trasferito nel locale rappresentato dalla foto. Viene gestito dallo stesso "Tuccio" Baione fino al 1966. Nella foto di gruppo, anche Cosimo Taurisano che lavorava presso il bar come "ragazzo" . Tuccio era anche famoso per la sua produzione di gassosa che, secondo la testimonianza di Limesia Baldo, veniva riversata in una bottiglia di vetro contenente una pallina di vetro che, nel momento in cui la bottiglia veniva capovolta, ostruiva la fuoriscita della bibita. Carmine Senatore mi ricorda anche le "bacchette" di ghiaccio" a 10 lire e il gelato a 5 lire. Il bar fu acquistato da Gerardo Baldo (che era emigrato in Germania) verso la fine del 1966 a seguito di una vincita al Totocalcio. Gerardo andò a giocare la schedina compilata dal figlio Carlo e fece un bel 13 con la vincita di 1.000.000 di Lire . In quei giorni ad Altavilla si festeggiava Santa Lucia e la schedina fu giocata nel giorno in cui al paese c'era la fiera dedicata a S.Lucia. Ricordo benissimo quei giorni, Carlo veniva a scuola con me in IV elementare e il Maestro Bruno Mazzeo si congratulò con Carlo chiedendogli anche di giocargli una schedina per le settimane successive. Il bar poi, il 6 febbraio 2014, ha cambiato gestione ed oggi è Bar Kaffee Di Maddamma Brunilde

 

Bar Alfredo Crisci     Alfredo Crisci

Nasce dal Circolo ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), aperto nel 1964 ed era ubicato presso l'immobile di Arturo Molinara, dove attualmente vi è l'Ufficio Postale. Il circolo riservato solo agli iscritti viene gestito da Alfredo Crisci, che aveva sposato Fiorinda Cupolo. Poi viene aperto a tutti e offre in vendita dolciumi e bibite. Poi, mette a disposizione un biliardino, un flipper e un jukebox "particolare". Funzionava con 20 lire per canzone. Era un jukebox manuale. La struttura di colore rosso, lunga meno di un metro,alta sul metro e mezzo e larga sui 60 cm. , conteneva una ventina di dischi tutti catalogati e posizionati in verticale, ed una specie di mangiadischi. Presentava frontalmente due aperture circolari dalle quali, si infilava la mano, si accedeva all'area dischi, si prelevava il disco di interesse e lo si posizionava in un mangiadischi. Poi si inserivano le 20 lire nell'apposita fessura frontale e partiva la riproduzione del disco. Alfredo Crisci era una persona straordinaria, sempre simpatico e gioioso. Con la battuta sempre pronta e disponibile a tutto. Era tornato ad Altavilla dopo anni ed anni di migrazione, anche in America. La moglie Fiorinda non era da meno, sempre con il sorriso e sempre brava con tutti. Nel 1967, con il rientro ad Altavilla del figlio Mario, tornato ad Altavilla dopo aver lavorato all'estero, viene installata la macchina del caffè e attivata la vendita dei gelati Motta-Alemagna. Il locale diventa a tutti gli effetti un nuovo bar di Altavilla. Dopo diversi anni, pero', la gestione viene ceduta prima ad Efrem D'Andrea , poi a Francesco Di Blasi , i quali mettono a disposizione anche un nuovo biliardo. Poi la gestione , infine passa a Sivestro D'Andrea che dopo qualche anno deciderà di trasferirsi in altra sede e il locale verrà adibito a Ufficio Postale.

 

Montanelli diceva: "Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente"